Oggi 3 novembre 2022. Keep The Faith, tra gli inni da stadio degli anni ’80 e l’hard rock dei primi anni ’90, è stato l’album che ha visto i Bon Jovi adattarsi ai tempi, pronti a dominare un altro decennio.
I primi anni ’90 furono un periodo di grandi cambiamenti per la musica, con il grunge e l’hip-hop che iniziarono a imperversare nelle radio di tutto il mondo. Le band come i Bon Jovi che avevano dominato gli anni ’80 e accumulato una serie di album di successo, avevano due scelte: adattarsi o morire. I Bon Jovi hanno optato per la prima, come hanno dimostrato nel loro quinto album in studio, Keep The Faith. Non solo sono cambiati e maturati, ma lo hanno fatto senza perdere il loro suono hard-rock e sfornando un album che è un capolavoro della musica rock.
LA GENESI
Nel 1988 i Bon Jovi pubblicarono New Jersey, un album trionfante e dimostrando di poter mantenere alta la sfida iniziata con Slippery When Wet. Nei quattro anni che seguirono, tuttavia, l’energia creativa della band aveva bisogno di una pausa ed era stata indirizzata verso attività soliste di Jon, Richie e David. Il successo di New Jersey e dei suoi numerosi singoli e il successo planetario ma devastante del Jersey Syndicate Tour ha dato a Jon Bon Jovi la libertà di esplorare altri ambienti. In particolare con l’album solista realizzato per la colonna sonora di Young Guns II e con il singolo di successo mondiale e ancora attuale Blaze Of Glory. E anche Richie Sambora ha fatto uscire il suo primo lavoro solista, Stranger In This Town.
Ma nessuno sapeva cosa aspettarsi dal prossimo album dei Bon Jovi.
NUOVA FRESCHEZZA
Quando Jon, Richie, Tico, David e Alec John Such tornarono insieme in studio, le cose erano cambiate internamente. La band ha licenziato il loro storico manager, Doc McGhee, e lo stesso Jon Bon Jovi è stato più coinvolto nelle decisioni della band. Jon ha dato a tutti uno psicologo, lo stesso degli Aerosmith, e ha detto loro che se lo avessero seguito nelle sue idee sarebbero stati ancora sul tetto del mondo. E così è stato.
La band ha continuato a registrare ai Little Mountain Sound Studios di Vancouver, dove avevano registrato i loro due album precedenti, e rinchiudendosi per sette mesi con il produttore Bob Rock, che aveva guidato altri gruppi rock attraverso l’era del grunge e ha supervisionato il “Black Album” dei Metallica. Sempre affiancati nella scrittura da quel mostro sacro di Desmond Child, i Bon Jovi hanno iniziato a lavorare al loro nuovo album. La maggior parte delle oltre 30 canzoni per le sessioni sono state scritte da JBJ, o dalla magica alchimia tra JBJ, Richie e Child, e persino David ha contribuito con testi e musica.
Una rivoluzione musicale
Durante le sessioni di Keep The Faith, una rivoluzione musicale era iniziata e stava esplodendo in tutto il mondo. Band come Nirvana e Pearl Jam irrompevano sulla scena e cacciarono l’hair metal e l’hard rock dalle radio.Sia dal punto di vista sonoro che visivo, i Bon Jovi hanno dovuto evolversi: Jon si è tagliato i capelli e il gruppo ha detto addio agli abiti glam e spandex e al suono pop-metal.
I fans avrebbero dovuto sapere che qualcosa di diverso era all’orizzonte, soprattutto dopo aver ascoltato la title track dell’album e il singolo principale, che iniziava con un giro di basso, delle maracas e con “mother mother..”. La voce di Jon era ringhiante, l’assolo di Richie pieno di blues e la linea di basso martellante. È stato un cambiamento sorprendente, se paragonato alla precedente “Bad Medicine”, ma questo singolo ha stimolato la coscienza e ha inaugurato una nuova era per la band.
Wow… 30 years ago today. Thank you for Keeping the Faith all these years! – JBJ Nov 3rd 2022
UN CAPOLAVORO
E in piena era grunge, mentre tante band hard rock 80s non riuscirono ad adattarsi e si sciolsero, molte di loro dimenticate e passarono dai concerti negli stadi ai piccoli club, i Bon Jovi sfornarono un capolavoro Rock che gli permise di riempire festival open air, palazzetti e stadi in tutto il mondo. In quell’album ci sono canzoni come I Believe, Keep The Faith, I’ll Sleep When I’m Dead, In These Arms, Bed Of Roses, If I Was Your Mother, Woman In Love, Fear, I Want You, Blame It On The Love Of Rock’n’Roll, Little Bit Of Soul.. E naturalmente Dry County, quella che è considerata da tutti i fans forse uno dei capolavori assoluti dei Bon Jovi!
Pubblicato il 3 novembre 1992, Keep The Faith ha debuttato al numero 5 della classifica degli album di Billboard 200. Sebbene l’album non abbia raggiunto lo stesso successo commerciale dei dischi degli anni ’80 , rimane una pietra miliare ed essenziale nella discografia dei Bon Jovi. Keep The Faith è andato più in profondità e con più maturità di qualsiasi cosa la band avesse fatto prima e lo consacra come uno degli album più amato dai fans. E JBJ aveva gia dimostrato di essere perfettamente in grado di attraversare nuove strade sonore senza abbandonare il fascino fondamentale del rock dei Bon Jovi.
E poi sempre in era grunge, i Bon Jovi sfornarono due singoli come Always e Someday I’ll be Saturday Night, e poi un album chiamato These Days.. Ma questa è un’altra storia. Bon Jovi Forever!