L’operazione “DESTINATION SAN SIRO”
La grande operazione interamente organizzata dal BJCI per supportare l’autofinanziamento dei fans per realizzare l’immensa coreografia:
San Siro 29 giugno 2013
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I numeri della “DESTINATION SAN SIRO”
4 mesi di street team in tutta Italia tutti i week-end
12 tribute band coinvolte per oltre 50 serate ed eventi organizzati
Oltre 100 persone coinvolte nell’organizzazione in totale
Centinaia di donazioni allo stand Street Team e altrettante on line
10.000 bandierine tricolori
50.000 plastiche colorate
1 striscione lungo 130m x 3m di altezza
100 bombolette spray
40.000 flyers informativi
100 manifesti informativi
60 persone coinvolte per la preparazione finale della coreografia
1 band sul palco: I BON JOVI
1 stadio protagonista: SAN SIRO..e i suoi 55.000 fan!!
Le news della Destination San Siro: storico di tutte le notizie pubblicate dal BJCI sulla Destination San Siro e sul concerto: http://www.bonjoviclubitalia.com/tag/sansiro2013/
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La storia della Destination San Siro
E’ una lunga storia, come nelle migliori tradizioni. Non è iniziata il giorno del primo Street Team il 2 Marzo 2013 nel week-end del compleanno di JBJ, non è iniziata in quel meraviglioso giorno di Ottobre nel quale comparve sul sito del BSWJBJ la data italiana dei Bon Jovi…29 JUNE 2013, SAN SIRO, MILAN, ITALY (e non stiamo a descrivere l’emozione nel vederla lì in bella mostra).
Per trovare l’inizio, bisogna tornare indietro di qualche anno, al 17 Luglio 2011, una data che per i fans bonjoviani parla da sola, senza bisogno di introduzioni…A magic night to remember. Quanti di noi, dopo quel primo, indimenticabile giorno hanno pensato “La prossima volta che torneranno, dovremo sorprenderli ancora di più…dovremo superare l’insuperabile”. Perché Udine è stato proprio questo un po’ per tutti, insuperabile. Così, nell’attesa, è passato più di un anno. Un anno nel quale tante cose sono successe e tante sono cambiate, un anno nel quale noi 3(Maura, Alicia, Max) ci siamo sentiti spesso, incontrati in diverse occasioni, conosciuti, avvicinati sempre di più e un passo dopo l’altro, ci siamo “trovati”. Ognuno col suo modo di essere e di fare, ognuno con i propri sogni e progetti, tre vite diverse, tre persone totalmente diverse ma accomunate da una passione: i Bon Jovi.
Ed ecco com’è partita la DSS: ci siamo imbarcati in questo viaggio, dando il nome DESTINATION SAN SIRO (scelto da Max), perché era quella la nostra destinazione, il nostro obiettivo. Lo stadio di San Siro è uno dei più grandi e famosi al mondo e per coreografarlo tutto, ci voleva un altro livello di organizzazione, San Siro e Milano non erano Udine e lo stadio Friuli..E ci sono voluti mesi di duro lavoro da parte di noi 3 e di tante altre persone coinvolte attivamente nell’operazione, che hanno donato soldi (on line e non solo), che ci hanno sostenuti e aiutati ad “allestire” lo stadio per il giorno del concerto, faticando su e giù per le tribune dalla mattina alla sera. Persone che ci hanno fornito contatti stampa, meeting con i promoters, interviste radio, i materiali e tanto altro. Persone che si sono fidate di noi, che non ci conoscevano nemmeno e donavano 10€ in cambio di un CD o di una manciata di adesivi, perche’ come noi credevano davvero nella realizzazione di questo sogno, persone di ogni ceto sociale ed eta’: La Destination è stato anche un progetto, oltre che di passione, anche di fiducia.
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Gli Street Team e le Tribute Band
Giorno dopo giorno ci siamo accorti che le persone credevano in noi e nel nostro sogno, che poi era il sogno di tutti, e partecipavano sapendo nonostante che il progetto della coreografia finale non sarebbe stato svelato (è stato tenuto segreto per mesi) se non il giorno stesso del concerto! Maura e Alicia erano volti nuovi nell’ambiente, a parte Max e il BJCI naturalmente, oltre che degli amici di bonjovi.it. L’unica cosa su cui potevamo contare era il ricordo della magica notte di Udine e promettere qualcosa che si sarebbe avvicinato a quello che sembrava essere un concerto ineguagliabile. Una sfida che era da vincere, una promessa da mantenere, una responsabilità da tenere in alto, uno spettacolo che a San Siro andava fatto!
Trattandosi di un progetto completamente autofinanziato da noi fans, per promuoverlo abbiamo organizzato Street Team in tutta Italia, seguendo con il nostro stand per la raccolta fondi le tante “Bon Jovi Tribute Band” italiane che hanno aderito alla nostra iniziativa, supportandoci in un modo davvero meraviglioso. Grazie a tutte le tribute! Non è stato facile, ma serata dopo serata l’entusiasmo delle persone cresceva sempre più ed è anche merito di tutte loro, se siamo riusciti a raccogliere tutti i soldi necessari, settore dopo settore, fino a renderci conto che potevamo davvero coreografare TUTTO LO STADIO.
E a noi, piano piano, giorno dopo giorno, si è unito un altro centinaio di persone in un movimento popolare spontaneo di persone e volti in tutta Italia: da Torino a Venezia, da Milano a Napoli, passando per Genova, Firenze, Roma..fino a Bari !! Questa era L’Operazione DESTINATION SAN SIRO!
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LA COREOGRAFIA DA SOGNO
Ma per San Siro volevamo la coreografia perfetta, così abbiamo contattato un “coreografo professionista” dello stadio che con Maura e Max ha sviluppato il progetto mese dopo mese, seggiolino per seggiolino, fino ad arrivare al disegno finale e all’aggiunta dello striscione, mentre Alicia si curava del sito del BJCI e di tutta la parte informatica dell’operazione (lei è la webmaster, il nostro genio informatico, si è occupata anche del completo restyling del sito).
Ma non ci siamo fermati, c’era ancora una cosa che serviva per rendere la coreografia perfetta: lo striscione di 120m, celebrativo dei 30 anni dei Bon Jovi che ripercorreva 30 anni di storia mondiale: 30 YEARS OF HISTORY…che si concludevano con l’anno 2013 MILANO SAN SIRO..BECAUSE WE CAN!!
E quindi gli ultimi sforzi con gli indimenticabili Street Team a Roma (l’appuntamento nella Capitale non poteva mancare) e i due Street Team di “chiusura Destination”, uno in Veneto con una serata-evento con due tribute band, e l’altro in un autoraduno di macchine americane nella splendida cornice del Lago di Candia in Piemonte! Nonostante il tour fosse già iniziato e fossimo già in giro per l’Europa…non potevamo mancare agli ultimi due eventi di quella che è stata una delle esperienze più sorprendenti e belle delle nostre vite in un percorso incredibile di emozioni. Non è stato facile, non solo per noi tre ma per tante persone coinvolte, tante energie e sforzi fisici e mentali, tanti chilometri e tanti soldi investiti in questo progetto. Ma anche tanti nuovi amici, tanti vecchi amici rivisti, ritrovati, tanta musica e tanti, tanti, tanti bellissimi ricordi collezionati lungo la strada.
Una cosa è certa, una della quale non abbiamo mai dubitato: ce l’avremo fatta, INSIEME. Un grande uomo una volta ha detto: “Niente è tanto importante quanto la passione. Non importa quello che vuoi fare nella tua vita, sii appassionato. E ricorda queste 3 P: Passione + Persistenza = Possibilità” (cit. JBJ). Questo è il punto, siamo stati spinti dalla passione, dalla dedizione, dalla determinazione e dall’amore, avevamo cieca fiducia in ciò che stavamo realizzando e non abbiamo permesso a niente e nessuno di fermarci. Era sufficiente pensare anche solo per un istante a quello che stavamo creando, per rendere tutti gli sforzi degni d’essere vissuti.
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LE EMOZIONI DI JON, DELLA BAND,
E DI UNO STADIO INTERO
E quando finalmente è arrivato il giorno del concerto, tutti noi siamo stati ripagati nel modo migliore: 4 mesi di lavoro concentrati in 5 min di canzone! Una scarica di adrenalina difficilmete ripetibile: l’inizio di Because We Can, la coreografia viene svelata, 10.000 bandierine italiane dal prato si alzano al cielo, gli spalti si colorano con la immensa bandiera americana con la scritta BON JOVI FOREVER, lo striscione viene aperto, il sorriso e le lacrime di Jon, 1 min e mezzo di stop interrompono la canzone! La sua felicità, la sua commozione…La sua riconoscenza. Jon sopraffatto dalle emozioni, la band in piedi ad ammirare, da quello che noi, tutti noi, abbiamo creato. Mentre stava su quel palco, in silenzio, meravigliato, ammirando lo spettacolo davanti a lui, il boato di San Siro, si è portato le mani al cuore perché è lì che lo abbiamo colpito, e in quel momento abbiamo capito che è lì che siamo arrivati e che era quella forse la nostra vera “Destination”. Gli abbiamo davvero toccato il cuore, gli abbiamo davvero scosso l’anima. Ce l’abbiamo fatta, IN ITALIA, abbiamo mantenuto la nostra promessa…abbiamo superato l’insuperabile! “I’m cryin’ like a little girl up here” (JBJ)
E con orgoglio possiamo anche dire che le emozioni di quel giorno, 29 giugno 2013, Milano, San Siro, si sono trasmesse tra i fans dei Bon Jovi (e non solo) oltre oceano, in USA e di tutto il mondo!
GRAZIE DAL BON JOVI CLUB ITALIA
C’è una cosa che vogliamo dire a tutte le persone, una per una, che hanno creduto in noi e con noi, lavorato con noi, faticato con noi, sognato con noi, REALIZZATO con noi donando, aiutandoci a spargere la voce e farci conoscere in tutta l’Italia, alzando una plastica o una bandierina… A tutti noi e a tutti voi insieme, dal profondo dei nostri cuori:
G R A Z I E ! B O N J O V I F O R E V E R !
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L’attesa di Milano San Siro..
I MANIFESTI
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LA VIGILIA E LA PREPARAZIONE
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BON JOVI FOREVER
I video della coreografia e dell’emozione di Jon
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I ringraziamenti di JBJ su bonjovi.com e sui canali social
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La foto di San Siro sulle pubblicazioni ufficiali
Nel tour book della Leg Americana dei Bon Jovi Ottobre-Novembre 2013
Nel libro XXL fotografico dal titolo WORK di David Bergman. Nel libro e’ presente anche la panoramica di Udine 2011)
Nel calendario ufficiale Bon Jovi 2014
Le UNICHE e MERAVIGLIOSE foto PANORAMICHE di DAVID BERGMAN, fotografo ufficiale del tour.
Il video della presentazione della foto panoramica e del concerto di San Siro presentata da David Bergman a Las Vegas il 25.02.2014 in occasione del Fan Club Trip organizzato dal Backstage With JBJ – Runaway Tour (sottotitolato in italiano)
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FRAMMENTI DA VARIE RECENSIONI
ON STAGE: Bon Jovi in concerto a San Siro, lacrime e cuore
“Una serata da ricordare quella del concerto dei Bon Jovi a Milano. L’evento di San Siro è andato oltre lo show, grazie a un’interazione band-pubblico incredibile e al di là di ogni aspettativa… Era la prova del nove per il magnifico fan club italiano, chiamato a superarsi questa volta in termini di coreografia a sorpresa dopo il grande successo Friulano del luglio 2011. E tutto è andato per il verso giusto: cinquantamila persone sugli spalti, tre ore e un quarto con trenta canzoni sul palco. Un successo..
..Si arriva quindi a Because We Can, primo singolo del nuovo album, ed è qui che, come successo a Udine, la musica cambia. I fan sfoderano una coreografia da mozzare il fiato, che copre primo, secondo e terzo anello rosso (quelli di fronte allo stage per capirci) e i primi due delle curve, che mostrano la scritta Bon Jovi Forever con tanto di bandiera USA; sul prato migliaia di bandiere italiane, e sempre sugli spalti uno striscione lunghissimo che ripercorre attraverso alcune date ed eventi simbolici la storia degli ultimi trent’anni. La reazione di Jon è quanto di più umano possibile: il singer perde le parole durante il primo ritornello (si sentono infatti solo i cori degli altri membri del gruppo) e sbaglia ad attaccare troppo presto la seconda strofa, completamente segnato in volto da una commozione che diventa irrefrenabile. Il cantante stoppa il pezzo e si ferma a guardare cosa sta succedendo di fronte a lui, il boato del pubblico è mostruoso e, dopo ancora qualche secondo in cui il leader riprende fiato e fa ripartire il brano da capo. Al termine dello stesso ringrazierà i fan e dirà senza nascondersi “Sto piangendo come una ragazzina“.
OUTUNE: Bon Jovi Milano San Siro 29 giugno 2013, colossale!
Su “Because We Can”, il Bon Jovi Club Italia e Bon Jovi punto it svelano i propri piani tenuti segreti per mesi: una coreografia spaziale avvolge prato e i tre anelli del Meazza: colpo d’occhio eccezionale (cercate le foto sul web, noi eravamo in tribuna stampa e non siamo riusciti a fare più di quanto vedete qui) e Jon che stoppa la canzone dopo il primo ritornello commosso; la fa ripartire e al termine ringrazia il pubblico con queste parole: “Grazie davvero, sto piangendo come una ragazzina!“. Emozioni a nastro.
REPUBBLICA.IT: Tre ore di energia e la rockstar si ferma per la commozione.
“Prima del suo arrivo a Milano lo aveva promesso: i Rolling Stones, che in contemporanea stavano salendo sul palco di Glastonbury, gli avrebbero invidiato il palco. E Jon Bon Jovi è stato di parola visto che, per celebrare la sua prima volta a San Siro nonché il trentennale della band, ha fatto la sua unica data italiana davanti a 55mila persone sotto una coreografia (decisamente) ambiziosa con un enorme cofano di una Buick del 1960 ricreato ad hoc.” “… ha aperto il concerto di Milano con un pezzo preso dall’ultimo album, That’s what the water made me, prima di mandare in visibilio i fan con You give a love a bad name, anno di grazia 1986, inno a cielo aperto accolto con un boato che ha fatto oscillare perfino le tribune del Meazza.”
“Che bello essere qui, che posto unico. Abbiamo molte canzoni da suonare, quindi allacciate le cinture e lasciate guidare Johnny”
“…Because We Can, ispirata al second term di Obama, che però ha riservato una sorpresa, visto che la scenografia preparata dal fan club, un enorme mosaico composto da migliaia di bandiere italiane sul prato assieme ad altre a stelle e strisce sugli spalti e la scritta “Bon Jovi Forever”, ha letteralmente fatto commuovere Jon Bon Jovi, al punto da dover interrompere il concerto. “Grazie, grazie, grazie” ha ripetuto il cantante nascondendo il volto, ancora sulla scia dell’emozione prima di ricominciare, dall’inizio, lo stesso brano.”
CITYNOW
E’ però durante “Because We Can”, primo singolo dell’ultimo lavoro di Jon e soci, che il concerto prende una svolta inaspettata. I tre anelli dello stadio si colorano di bianco rosso e blu, formando la scritta “Bon Jovi Forever”, mentre dal secondo anello cala uno striscione che ripercorre gli eventi più significativi degli ultimi 30 anni di storia, lasciando come ultima “2013: Milano San Siro BECAUSE WE CAN”.
Come già accaduto con Bruce Springsteen poche settimane prima, il Meazza riesce a commuovere i grandi artisti che suonano tra le sue storiche mura. Jon Bon Jovi ne ha viste tante ma, davanti a una tale dimostrazione di affetto, non riesce a trattenere le lacrime ed è costretto a interrompere la canzone, che sarà poi rieseguita daccapo. “Ho pianto come una ragazzina”, ammetterà poco dopo. La band e il pubblico sanno che sarebbe stata una serata speciale.”
ROCKOL
“Ma il momento clou deve ancora arrivare. Il fan club italiano ha preparato una coreografia da migliaia di bandierine dell’Italia e bandierine colorate che si alzano al cielo dal parterre e dagli spalti, quando i Bon Jovi attaccano “Because we can”. “Wait!” urla il frontman. Mette le mani sui fianchi e si guarda attorno estasiato. Quando la canzone finisce, Jon ha una mano sul cuore ed è emozionato quasi come fosse la prima volta che riempie uno stadio.”
LAMUSICA ROCK.COM
“Su Because We Can, è lo stadio, siamo noi, a fare un regalo ai Bon Jovi. Un domino di cartoncini rossi e bianchi, blu e bianchi sul primo e secondo anello, migliaia di bandiere italiane per chi come noi era nel prato, e un mega striscione lungo quanto lo stadio con tutte le date più importanti che hanno segnato la storia della band e con i quali si sono costruiti questi 30 anni di storia. Because We Can è la canzone che ha fatto da primo singolo per l’ultimo album dei Bon Jovi, What about Now. Vedere 50.000 persone unite in un unico disegno, per un unico messaggio: “Bon Jovi Forever”, un prato di bandiere italiane, ha lasciato Jon stupefatto, tanto da fargli perdere l’attacco, e far fermare la band. Commozione di un paio di minuti, e poi si riprende dall’inizio, con Jon che cerca e si vede, di concentrarsi chiudendo gli occhi. Emozione sua, e nostra.. sulla nostra pelle, nonostante il caldo, pelle d’oca! Uno, due, tre encore… è finito? no ritornano! “One more?”
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FOTO PANORAMICA DELLA COREOGRAFIA DI SAN SIRO
CALENDARIO 2014
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