David Bryan è stato ospite al podcast di Jon Schultz in cui ha raccontato come ha iniziato, i primi difficili anni dei Bon Jovi, dell’ultimo Tour 2022 in USA, e ha anticipato che la band si sta preparando a celebrare i 40 anni di attività. Nonostante non ci sia ancora nulla di definitivo nei prossimi due anni ci saranno un po di celebrazioni. Ecco in breve i passi più importanti e di seguito il video integrale. Buona lettura e buona visione.
QUATTRO PERSONE AL CLUB
“La persona che ha avuto più influenza su di me è stato mio zio Tommy, che era anche il mio padrino. Una volta gli ho detto che avrei lasciato la Julliard School per andare ad unirmi ad una band, per un anno sabbatico, avrei rischiato ma che se fosse andata male sarei tornato a scuola. Un giorno è venuto a un nostro concerto, stavamo suonando in Asbury Park un luogo chiamato Xanadu, era il giorno del Ringraziamento e c’erano quattro persone nel club e stavano congelando, quelle quattro persone erano mia madre, mio padre, mia zia e mio zio. Mi disse che stavo facendo un grosso errore. Lui è morto l’anno scorso e mi ha detto che era felice perchè grazie a Dio in quell’occasione non lo avessi ascoltato.”
OPENING BAND E VINCERE
“Ricordo quando abbiamo iniziato ed eravamo solo una Opening Band, aprivamo i concerti e all’inizio non c’era molto amore nei nostri confronti. Quando abbiamo aperto per i Judas Priest in Canada (1984) e sai che loro sono heavy metal, noi eravamo hard rock più commerciale e il pubblico era come se ci odiasse, ci lanciavano cose sul palco e ci facevano vedere il “dito medio”. Il nostro compito era vincerli e in tutti quegli anni ci siamo fatti le ossa e una bella pelle spessa, in quei soli 45 minuti dimostravamo a tutti chi eravamo e facevamo cambiare idea a tutti. Ogni notte era una sfida e ogni notte vincevamo.”
LA VITA E’ QUELLO CHE TI SUCCEDE MENTRE ASPETTI DI TORNARE SUL PALCO
“Poi siamo diventati Headliner nei palazzetti e negli stadi e tutti cantavano le nostre canzoni. La prima volta in uno stadio è stato incredibile, ma ripensi a tutte le volte che hai fatto Sold Out negli stadi più importanti del mondo ed è sempre emozionante fare quelle scale e salire sul palco. Da giovane, in quegli anni, dovevi solo avere coraggio, se sbagliavi dovevi solo riprovare.. o cambiare vita. Quando senti l’energia del tuo pubblico dal Backstage è incredibile. Per quest’ultimo Tour di 15 date in aprile, abbiamo iniziato quattro mesi prima, allenamenti per far tornare il tuo corpo in forma, poi bisogna lavorare per cantare e suonare ed io devo allenare le mani e le dita e riabituarsi a rispondere ai comandi della mente. Ripassare anche le canzoni. Insomma, preparasi come per andare alle Olimpiadi. Qualche giorno fa ho scritto che ora la vita è quello che ti succede mentre aspetti di tornare sul palco.”
40° ANNIVERSARIO
“Sono entrato a far parte di una band con Jon nel 1978, ci chiamavamo Atlantic City Express Way, facevamo cover.. e quanta strada abbiamo fatto io e Jon insieme. Momenti di gioia ma ci siamo anche fatti male, una vita come in un ottovolante. Ma andare in Tour è sempre eccitante, questo Tour di aprile è stato bellissimo, ritrovarsi dopo questi due anni, ci sentivamo vivi. Ma abbiamo scoperto che ora èanche un nuovo mondo, ancora, e quindi siamo tipo in attesa per vedere cosa questo nuovo mondo ci riserva. Un’altra grande sfida. L’anno prossimo è il nostro 40° anniversario, ci siamo formati ufficialmente nell’83 abbiamo registrato il primo album che è uscito nell’84.
Quindi saranno i prossimi due anni coinvolti e andremo in Tour. Per l’anno prossimo stiamo per lanciare tutta una serie di cose che vorremmo fare per il 40° ed è davvero così eccitante”