Il concerto di venerdì 1 aprile 2022 al CHI Health Center di Omaha, Nebraska, è stato il primo concerto dei Bon Jovi di questo minitour di 15 date negli USA ed è stato anche il primo vero concerto dal tour mondiale dell’ormai “lontanissimo” 2019. Per una band super attiva come i Bon Jovi e per i loro fans è un’eternità. C’era tanta attesa al punto che i Bon Jovi stessi, per prepararsi a questa prima uscita, si sono chiusi in un’arena per 3 settimane per provare setlist, suoni, luci, palco! Cosa rara per le abitudini della band!
È passato molto tempo dall’ultima volta che ho potuto dire, ‘Buonasera”. Allora cosa avete fatto negli ultimi anni? Abbiamo molto da recuperare stasera, giusto? Quindi non perderò molto tempo a parlare. – Jon Bon Jovi , Omaha 01.04.2022
I Bon Jovi hanno suonato in un arena praticamente Sold-Out di fronte a circa 18.000 fans! 22 canzoni per più di due ore di concerto, presenti quasi tutte le greatest hits, versioni acustiche ed elettriche e spazio a 5 nuove canzoni dell’ultimo album “2020”. Insomma quella miscela di rock, pop, country-rock e blues che ha caratterizzato il sound della band negli ultimi anni e che le ha permesso di riempire sempre gli stadi un po in tutto il mondo.
Jon Bon Jovi è stato come sempre al centro dell’attenzione e leader indiscusso a reggere il palco come solo lui sa fare. Vestito in jeans e una giacca di pelle customizzata con inserti a stelle e strisce realizzata dalla moglie di Hugh Mc Donald, Jon sfoggiava lo stesso taglio di capelli dell’ultimo anno, colore grigio-argento, e il solito sorriso che può illuminare e catalizzare l’intera arena. E non è passata inosservata la Tshirt dei “Rolling Stones 1975 US Tour” indossata da Jon per buona parte dello show. Per chi ancora non lo sapesse, Jon ama ed è un fan di Mick Jagger e degli Stones.
Il concerto è stato aperto con Limitless, primo singolo di “2020” e poi qualche sorpresa come Radio, Just Older e Love’s The Only Rule. Immancabili le grandi hits, mentre assenti tutte le ballads. Chi si aspettava Bed Of Roses, I’ll Be There For You, Always o l’ultima Amen, è rimasto deluso. Ma poi tutti felici con Wanted, Bad Name, Have A Nice Day, Prayer e Bad Medicine!
Un momento molto emozionante è stato nel mezzo del concerto. Tutti i membri della band si sono seduti a centro palco con Jon in mezzo, per un set acustico che includeva “American Reckoning”, la canzone estratta da “2020” che parla dell’omicidio di George Floyd, “Someday I’ll Be Saturday Night” e una versione di “We Don’t Run” che Jon Bon Jovi ha dedicato al popolo Ucraino.
Jon ha detto che questa versione acustica di “We Don’t Run” sarebbe stata registrata per essere poi trasmessa ad un evento benefico a favore del popolo Ucraino colpito dalla guerra. Jon ha poi anche introdotto “It’s My Life” spiegando che nel Porto di Odessa veniva suonata mentre i cittadini costruivano le barricate per prepararsi a combattare l’invasione Russa dal mare. Il video del ragazzo che suona la batteria e dei civili che si passano i sacchi di sabbia sui camion è diventato virale.
E ora lo sappiamo.. tranquilli.. vi rubiamo qualche minuto per la nota dolente..
Lo sappiamo noi, lo sa Jon! Sfortunatamente la sua voce non c’è più, non è più quella di una volta. Jon lo ha detto più volte e lo ha scritto anche in qualche canzone (God Bless This Mess e Scars On This Guitar).
Lo sappiamo! La meravigliosa e coinvolgente voce di Jon non è più come tanti anni fa e come nei dischi. Jon ora ha 60 anni e solo pochi dei suoi colleghi contemporanei suonano e cantano fortunatamente come una volta. Detto questo, molti della sua età e oltre continuano a esibirsi ma alterano le loro canzoni per adattarle alle loro nuove voci. Nel bene e nel male, a volte non basta!
Jon Bon Jovi, ci mette sempre l’anima e il cuore e ora sta avendo l’aiuto di altri sei grandi musicisti, David, Tico, Hugh, PhilX insieme a Everett Bradley e John Shanks, che con i loro cori, offrono un gran concerto grazie a un muro di suoni fornito da tutti i sintetizzatori, percussioni, armonie vocali, e assoli di chitarra. La band nel suo insieme è grandiosa!
I Fans lo sanno, questa band va oltre certe cose e si ama lo stesso, forse per gratitudine, per passione, amore, ognuno avrà le proprie ragioni. Che piacciano o no, questi sono i Bon Jovi ora, e continuano a riempire le arene e gli stadi. E Jon è il leader, ti rapisce per tutta la durata del concerto con i suoi movimenti, sguardi e sorrisi, è il leader carismatico di una delle più longeve e produttive rock band della storia del rock!
Il Tour continua.. Bon Jovi Forever!