Jon Bon Jovi non è il tipo da lasciare che qualcosa si metta in mezzo al percorso della sua band. Fino a poco tempo fa, gestiva più o meno tutto personalmente con il BJ Management, tenendo sotto controllo i costi di produzione e i prezzi per essere certo di ricevere un compenso adeguato per la band e i suoi membri, ufficiali o turnisti, e allo stesso tempo preoccupandosi anche dei suoi fan. Adeguandosi sempre per stare al passo coi tempi dell’industria discografica e del Live Entertainment.

Negli ultimi anni però ha aggiunto al suo team la Full Stop Management e  Irving Azoff, uno dei suoi attuali manager.

Sono stato abbastanza fortunato da sentirmi dire da Azoff  “Ho posto per un altro”. Avere lui come mio manager è stata una delle grandi benedizioni della mia carriera. Lui si preoccupa di tutti i suoi artisti costantemente e sapere che lui personalmente sta gestendo la mia vita professionale è stata una grande benedizione

Il THINFS Tour che si è concluso a ottobre 2019 è stato il primo tour dei Bon Jovi promosso da Live Nation ed è stato un test-drive per una nuova strategia di tour sviluppata su quella che può essere chiamat “la regola del 3″

I Bon Jovi hanno sempre lavorato in un panorama su scala mondiale. Doc McGhee, il primo manager della band, credeva molto nel fare tour internazionali. Jon ha maturato la stessa consapevolezza. – Paul Korzilius 

Prima del Tour di THINFS i Bon Jovi avevano sempre affrontato tour massacranti da circa 100 date in un anno, per poi prendersi un periodo di riposo e a seguire ricominciare il tutto incidendo un nuovo album e ripartendo per il tour mondiale subito dopo.

Per THINFS invece Jon Bon Jovi ha voluto aggiungere un’altra regola del 3: spalmare il tour su tre anni.

Il THINFS Tour è stato quindi suddiviso in massimo 3 mesi di tour per ogni anno:

  • 2017: 2 mesi in USA e Canada (Centro/East Coast) + 1 mese in Sud America.
  • 2018: 2 mesi USA e Canada (Centro/West Coast) + 1 mese Giappone e Australia;
  • 2019: 2 mesi in Europa + 1 mese Sud America

In pratica i Bon Jovi saranno in Tour tutti gli anni, ma a ritmi molto meno stressanti. La band visiterà ogni Paese ogni due o tre anni circa, o anche ogni anno, a seconda del tipo di Tour.

Ecco le parole di Jon rilasciate a Pollstar.

Mi ricordo l’inizio di questa conversazione, credo fosse nel 2014, stavo esponendo a Tico i miei pensieri. Invece di fare un tour da 100 date il primo anno, essere stanco morto per tutto il secondo anno e poi il terzo anno scrivere e incidere un album e ricominciare il ciclo da capo, perché non suddividere le 100 date nel corso degli stessi tre anni? Tutto è più civile così e allo stesso tempo puoi continuare a scrivere ed incidere, e non dover essere assenti a troppi eventi a casa, stare più con la famiglia, se il tutto viene ben pianificato.

Tico era d’accordo, e con questo in mente, abbiamo deciso di organizzare il tour mondiale di THINFS in questo modo”.

I numeri del Tour alla fine sono stati gli stessi

Sì, ora che è finito il tour posso guardare i numeri e sono esattamente quelli che avevamo previsto. Ed erano due milioni e mezzo di persone e 90 date invece di 100. La quantità di biglietti che abbiamo venduto erano esattamente quelli previsti.

In passato ti ho incontrato alla fine di questi tour da 100 date in un anno e mi sembravi decisamente “fritto”. Non mi sembri così adesso

No, non lo sono. E il nuovo album sarà la prova di questo, perché… immagina l’energia che ci vuole per scrivere e incidere un album; avere l’energia per incidere e allo stesso tempo riuscire a fare tutte quelle date è la prova che il modello funziona. 

Quindi stai dicendo che i numeri alla fine sono stati gli stessi, ma è stato molto più facile per te fisicamente, mentalmente e per tutto il resto

Sì. Ero consapevole, e oggi ancora di più, di non aver voglia di passare un anno intero on the road. Il tour è sempre stato il mio secondo amore, la scrittura e la registrazione sono le prime. Certo, ci siamo guadagnati da vivere e ci siamo guadagnati la reputazione di essere una band dal vivo, ma con gli anni ci sono state altre cose da fare nelle nostre vite, quindi l’andare in tour è passato in secondo piano. Non desidero  più viaggiare in tour per un anno intero alla volta.

Non devi farlo, vero?

Sì, ma questa è un’affermazione interessante. La gente dirà: “Non hai bisogno di farlo”. Fanno sembrare che sei motivato dal denaro, cosa che spesso devo mettere in chiaro con chiunque. È quello che faccio, è quello che sono, ma non è mai stato motivato dal denaro. L’ idea di andare in tour così a lungo non mi attrae semplicemente a causa dello sforzo fisico che richiede.

 I tuoi dischi vendono, ottengono esposizione, hai sempre nuovi mercati. Per un sacco di altre band, l’unico modo in cui riescono a raggiungere i fan è di essere là fuori on the road, altrimenti non riescono ad avere pubblico. Tu avresti pubblico anche senza dover fare concerti.

Sì, sì, è vero. Saprai se c’è un nuovo album dei Bon Jovi, indipendentemente dal fatto che lo acquisti o meno, non lo so ma, sì, penso che la gente lo verrebbe a sapere comunque.