Giovedì 22 settembre Jon era a Londra per una serie di eventi ed interviste promozionali in vista della prossima uscita dell’album This House Is Not For Sale.
Il BJCI ha potuto partecipare al listening party di This House Is Not For Sale al club Ivy, nel centro di Londra, party privato di dimensioni ristrette e su invito, dove a fine party si è presentato anche Jon per rilasciare un’intervista.
Dalle parole di Jon si evince come questo sia stato un album su cui ha lavorato molto per parlare delle vicissitudini che ha affrontato negli ultimi tre anni e per presentare quella che è la situazione della band attuale. Inoltre è risultato chiaro come Jon ritenga questo album un lavoro unico, non semplicemente delle canzoni messe insieme, un album da ascoltare da cima a fondo, tanto da aver preso la decisione di eseguire tutto l’album dal vivo, per la prima volta nella storia della band, nelle prossime 4 date promozionali di ottobre “Bon Jovi Live and Intimate Around the World”: Red Bank NJ, Londra, Toronto e New York.
Durante l’intervista Jon ha affermato che l’album viene dalle situazioni che ha dovuto affrontare in questi ultimi tre anni sia a livello privato, sia per i cambiamenti nel panorama dell’industria musicale. “Dal grande dolore vengono fuori grandi canzoni” – scherzando ha aggiunto -“non che ci tenga particolarmente ad affrontare tutto quel dolore in un futuro prossimo, ma queste canzoni rappresentano un momento molto importante della mia vita e sono canzoni sulla mia integrità: questo cuore, quest’anima, questa casa non è in vendita” – battendosi sul petto nel mentre.
La band è in buona forma: Tico, David, Hugh e “abbiamo Phil in alcune canzoni. Questa domenica (domenica 25 settembre) inizieremo le prove per le prossime date in cui suoneremo l’album completo. Penso che stiamo bene“.
Sulle prossime date in UK Jon ha confermato solo la data del 10 ottobre, la prima delle quattro date promozionali, che si svolgerà al Palladium. Parlando sempre di queste date promozionali Jon ha detto che inizialmente gli era venuta un’idea in mente, una specie di “Bon Jovi on Broadway” per fare qualcosa che nessun altro fa: “volevamo prendere un teatro a Broadway a New York, come per dire ‘questa è la mia opera d’arte‘, in una venue artistica. E poi di rifarlo a Londra. Si è parlato anche di altre città, ma alla fine solo Londra e Toronto. E poi abbiamo aggiunto il New Jersey, perché è lì che sono le prove”.
Sul perché proprio questa volta abbia scelto di fare i teatri Jon ha risposto che semplicemente è la prima volta che gli è venuto in mente di eseguire un intero album dal vivo, non l’aveva mai fatto prima: “quando hai un nuovo album, probabilmente riesci a suonare tre o cinque di quelle canzoni durante il tour. Difficilmente riesci a suonarlo tutto, anche a rate, su tutto il tour. Praticamente quando incidi l’album è l’ultima volta che canti alcune di quelle canzoni”. Quindi, siccome ha lavorato duramente su quella che ha definito “una collezione di canzoni“, ha voluto presentarle come un lavoro unico: “rappresenta quello che siamo ora e di quello che ho passato”.
Jon si è detto felice di condividere il suo lavoro con sempre più persone e spera che piaccia, personalmente ne è molto fiero.
Poi ha raccontato della copertina dell’album, che rappresenta il focus dell’album. Vista in un magazine circa un anno e mezzo fa, la foto gli è balzata subito fuori dalla pagina davanti agli occhi “dicono che le foto raccontino una storia” e la foto gli ha detto “ciao, sono qui!” e in quel momento aveva una casa in vendita quindi il titolo gli è venuto naturale. La canzone si è praticamente scritta da sola velocemente, ma poi ha speso molto tempo a raffinare il testo per oltre un anno, per farla diventare la pietra d’angolo di quello che doveva essere l’album e non semplicemente una raccolta di canzoni.