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I concerti dei Bon Jovi di Shanghai e Pechino, previsti rispettivamente per il 14 e 17 settembre 2015, sono stati cancellati per decisione del governo cinese, per la precisione dal Minsitro della Cultura cinese.

Non c’è ancora stata comunicazione ufficiale da parte della band, ma il sito cinese di acquisto dei biglietti (Damai.cn) ha bloccato le vendite e  sono state cancellate le due date cinesi dalla sezione del tour del sito ufficiale dei Bon Jovi.

Stando a quanto riportato dal “Financial Times”, il motivo sarebbe di carattere politico: i Bon Jovi avrebbero utilizzato una foto del Dalai Lama come sfondo durante la canzone “We Weren’t Born To Follow” a un loro concerto nel 2010. Nel video che accompagnava la canzone durante i concerti apparivano molti personaggi e messaggi molto legati allo stile Bon Jovi, parole come “Believe”, “Freedom”, “Faith” o “Indipendence” e frasi come “Break The Chains”!

Il promoter AEG Live Asia ha comunicato la cancellazione dei concerti con un semplice comunicato “due to unforseen reasons… We would like to apologize for the inconvenience and disappointment that this will cause” e che ogni biglietto verrà rimborsato.

Il governo cinese non è nuovo a bloccare o annullare concerti. In passato altri artisti hanno subito lo stesso trattamento, ad alcuni è stato persino impedito l’ingresso in Cina anche come semplici visitatori turistici, solo per aver condiviso sui social network (in Cina Twitter è bloccato, le mail filtrate e Facebook è sotto controllo) brevi frasi a favore del Dalai Lama. Il Governo cinese vede la guida spirituale Tibetana, premio Nobel per la pace 1989, come un pericoloso separatista a favore dell’indipendenza della regione Himalayana.

A dimostrazione del fatto che la decisione sia stata improvvisa e non ad opera della band, Jon Bon Jovi aveva recentemente cantato una canzone popolare in lingua cinese, “The Moon Represents My Heart”, per fare un regalo speciale proprio ai fan cinesi in occasione del “loro” San Valentino.