I Bon Jovi sono ormai una All Star Band, capitanati dal loro leader Jon Bon Jovi. Tico Torres alla batteria, quando non è in tour ama giocare a golf, dipengere, alcuni sui quadri sono anche valutati discretamente. David Bryan, scrittore e compositore di Musical di successo tra Broadway e Londra. Vincitore dei Tony Awards (gli Oscar del teatro) per il suo primo musical Memphis, seguito poi da The Toxic Avenger. E ora ha appena presentato la sua ultima fatica dedicata alla Principessa Diana “Diana The Musical” che debutterà a Broadway a marzo 2020. Alec John Such, lo storico e primo bassista fino al 1994 è stato sostituito da Hugh McDonald. Hugh vanta innumerevoli collaborazioni live e in studio con i puù grandi artisti rock del panorama mondiale e negli ultimi anni è stato un punto fermo a Las Vegas dello spettacolo Raiding The Rock Vault. Sono stati tutti introdotti nella Rock n’Roll Hall of Fame di Cleveland nel 2018 insieme a Richie Sambora.

Phil X, chiamato nel 2011 da JBJ per sostituire momentaneamente Richie Sambora in alcune date in USA, dal 2013 membro ufficiale dei Bon Jovi dopo che Sambora ha lasciato definitivamente la band. Phil Porta avanti la sua band The Drills, per altro a marzo 2020 saranno in tour in Europa. Poi dal 2016 sul palco ci sono John Shanks (che ha sostituito la seconda storica chitarra Bobby Bandiera, che ha preferito dedicarsi a suonare sporadicamente nel New Jersey e in USA) ed il grandissimo Everett Bradley.

Sentiamo le parole di Jon a Pollstar.

Tra il 2018 e 2019 siete andati in Tour dopo l’introduzione alla Rock and Roll Hall of Fame. Lo hai sentito questo quando eri in tour, hai captato qualche differenza rispetto a prima?

È stato bello, era qualcosa di cui potevamo parlare, eravamo in lizza per la Rock Hall Of Fame ed eravamo in tour in quel periodo. E poi siamo andati a Cleveland per la cerimonia. E poi un paio di giorni dopo eravamo a suonare ad Orlando, questo ha anche mantenuto l’attenzione di tutti, il che è stato bello. Sì, ci siamo divertiti immensamente. Tutta quell’attesa e la celebrazione, nessun dettaglio è stato tralasciato nell’ organizzazione. Abbiamo adorato ogni secondo di quei giorni.

L’attuale formazione della band durante gli ultimi 3 anni del THINFS Tour si è davvero consolidata. In un certo senso è stata una nuova formazione con il produttore / chitarrista John Shanks e Everett Bradley ai cori e alle percussioni. Il pubblico questo lo vedeva.

Oh sì, il secondo chitarrista Bobby Bandiera, che aveva fatto gli altri tour, ha lasciato i tour mondiali, e Richie non era più all’altezza, non voleva più andare in tour. Stavo iniziando la selezione per trovare qualcuno che si completasse con Phil X.

John Shanks, ha coprodotto ogni disco da Have a Nice Day nel 2005, ha lavorato sodo ma ha fatto anche la gavetta come musicista. Ha fatto un tour con Rod Stewart e Melissa Etheridge e un paio di cose meno conosciute. Ma era diventato davvero un produttore di professione, e mi chiese se poteva venire in tour con me ed essere lui l’altra chitarra. La mia esitazione era che non avevo idea di come sarebbe stato sul palco. E poiché siamo molto amici, onestamente gli ho detto subito ridendo: “No, perché sei un grande dolore nel culo”. Lui mi ha detto: “Prometto che non sarò un dolore nel culo, per favore, posso venire?”

E’ stata una scelta facile. Non ho dovuto fare tutto un processo di audizione e selezione. E ha funzionato, perché in verità penso che il suo stile nel suonare la chitarra sia più vicino allo stile di Richie o Bobby Bandiera di quanto lo sia Phil X, quindi funziona davvero bene averlo lì nella band.

E poi Everett aggiunge vigore alla band dal vivo, e immagino che sia una bella persona con cui andare in Tour, un ragazzone che fa gruppo.

Si, e poi ho preso Everett Bradley, un percussionista che sa anche cantare e fare i cori e ha dato una forza maggiore al suono. Quindi sapevo che la band avrebbe suonato alla grande. Sono un gruppo di professionisti esperti, che sai che si presenteranno al lavoro ogni sera, e non dovevo preoccuparmene.

Everett è un’anima profonda, di bell’aspetto e con un grande curriculum. Oltre ad essere andato in Tour con Bruce e la E Street Band, si è laureato in musica all’Università dell’Indiana. E mentre siamo in Tour, lui contemporaneamente va avanti con i suoi lavori. Sta riscrivendo la commedia “42nd Street” per renderla contemporanea e darle nuova linfa vitale.

Sta seguendo questa produzione di Broadway, e questa è solo una delle cose che Everett sta facendo. È stato regista della commedia “Stomp” anni fa. Fa molto di più che scuotere un tamburello e cantare alcune note alte. È un musicista incredibile.

Stiamo per entrare nel 2020. Di tutti gli artisti in Tour nel mondo, sei al quinto posto nel decennio che si sta per concludere con $ 868,8 milioni incassati e 8,78 milioni di biglietti venduti. Quando ripensi a questo decennio, non solo per i Tour ma anche dal punto di vista della carriera, ti sembra di aver fatto un buon lavoro?

Oh sì, Se avessi lavorato di più sui tour, saremmo arrivati anche più in alto nella classifica, avremmo potuto, ma abbiamo deciso di non farlo. E comunque, lo sai meglio di me, non mi sarei mai aspettato che succedesse la debacle con Richie, quello ha mandato tutto all’aria. Siamo riusciti a fare tutto questo con un braccio legato dietro la schiena, quindi va bene. Va tutto bene, anzi, va meglio che bene.

Questa è una bella affermazione “va meglio che bene”. Per Richie, penso che i fan preferirebbero vederlo lì fuori al tuo fianco. Io vorrei.

Anch’io lo vorrei

In ogni caso, affrontare quella situazione e mantenere comunque lo stesso livello dice molto. Il potere delle canzoni e il tuo carisma. Dici che avresti potuto lavorare di più, ma a me sembra che lavori già molto.

Sì, sì, sì, ma questo sarebbe successo senza uno qualsiasi dei membri della band, ma, quando eravamo tutti insieme era magnifico. Non sarebbe stato giusto nei confronti di Tico o di David o nei miei se avessimo lasciato perdere per colpa dei… problemi di Richie, le sue questioni irrisolte.

Quindi era escluso che io lasciassi… il nome della band è Bon Jovi, non è un altro. Questa non è una band che dipende dal suo chitarrista come Van Halen o gli U2, o altro, è incentrata sulle canzoni e su di me. Lo sapevamo.

Vorrei anch’io che lui fosse qui, perché eravamo un duo formidabile. Le nostre voci erano magia e lui è un brav’uomo e tutto, ma le sue scelte lo hanno portato fuori strada.

Beh, che ci vuoi fare?

Che ci vuoi fare?

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